da Abruzzo Quotidiano
Venusia Vinciguerra, vive ad Oslo dal 2005, e lavora per un’associazione scout norvegese che dista a 500 metri dalla zona colpita
La strage in Norvegia dal racconto di una lancianese
Cronaca | pubblicato sabato 23 luglio alle 17.00 | 3 commentidi Filippo Marfisi
“Un’esplosione fortissima che ha fatto letteralmente tremare le pareti di casa: abbiamo capito subito che si trattava di qualcosa di straordinario”. Nella tranquilla Norvegia si continua a contare le vittime del duplice attacco che ieri ha dilaniato Oslo e di cui ancora non si conosce la matrice. Una strage: le vittime,Le foto che pubblichiamo sono state tutte scattate da Venusia Vinciguerra







tra l’attentato nella capitale e la sparatoria nella vicina isola di Utoya, dove erano riuniti i giovani socialdemocratici, sono più di novanta. All’Agenzia Agi, poche ore dopo dall’esplosione che ha devastato l’area di governo, investendo gli uffici del premier, Jeons Stoltenberg, e altri sedi del governo, causando almeno sette vittime, il racconto di una giovane abruzzese che vive ad Oslo dal 2005, Venusia Vinciguerra, originaria di Lanciano, che al giornalista Pier Paolo Di Nenno ha riferito: “Abito a 2 km da dove è avvenuta l’esplosione – racconta all’AGI la donna – e lavoro a 500 metri dalla zona colpita, ma oggi sono tornata a casa prima dal lavoro perché è un venerdì estivo. Mio marito, norvegese, si trovava al lavoro al momento dell’esplosione e il suo edificio è stato evacuato dalla polizia. Si sentono le sirene delle ambulanze e gli elicotteri che volteggiano sul centro: sembra che la polizia stia valutando la possibilità di chiudere la metropolitana, che al momento e’ ancora aperta. C’é poca gente in giro, anche se qualche mezzo pubblico gira nelle strade, così come i taxi. La Norvegia – spiega Venusia Vinciguerra, che lavora per un’associazione scout norvegese dopo aver conseguito ad Oslo il master in Scienze politiche – è un Paese dove la polizia non gira armata e dove i politici non hanno scorta, li incontri facilmente in giro a piedi: è una scelta precisa che rende il Paese vulnerabile in casi come questo. Nessuno si aspettava una cosa del genere – aggiunge – anche se un allarme minimo esisteva, soprattutto dopo la pubblicazione delle vignette satiriche”. Oggi si continua a scavare tra le macerie degli edifici colpiti e per recuperare i corpi della folle sparatoria sull’isola dove erano riuniti circa cinquecento adolescenti, ma anche ex politici del Partito laburista alla guida del governo e dove era atteso lo stesso premier. Le vittime sono state circa ottanta. Secondo la tv norvegese Tv2, la polizia ha arrestato Anders Behring Breivik, 32 anni, che avrebbe legami con partiti dell’estrema destra norvegese. Sul suo profilo di Facebook, che è stato rimosso, Breivik si era descritto come un conservatore, cristiano, celibe, appassionato di caccia e di videgames come “World of Warcraft” e “Modern Warfare 2″. Durante la trascorsa notte, la polizia ha perquisito sia l’appartamento in cui aveva vissuto nella zona occidentale di Oslo, che la sua nuova abitazione, sita a nord della capitale norvegese. Secondo il suo profilo Facebook, Anders Behring Breivik era direttore di Breivik Geofarm, un’azienda agricola biologica che probabilmente gli ha permesso di accedere alle sostanze chimiche fertilizzanti con cui poi ha fabbricato gli ordigni esplosivi.
“Una strage che ha colpito profondamente il paese – dice ancora Venusia Vinciguerra -: politici, giornalisti e gente comune, seppur duramente colpiti, hanno affrontato quanto accaduto con la massima compostezza”.
“Una strage che ha colpito profondamente il paese – dice ancora Venusia Vinciguerra -: politici, giornalisti e gente comune, seppur duramente colpiti, hanno affrontato quanto accaduto con la massima compostezza”.
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3 commenti
Ho trovato decine di commenti sotto l’articolo riguardante Vasco Rossi, tutti preoccupati perché non poteva esibirsi a Pescara, ma nessuno che spenda una sola frase riguardo a questa tragedia . Nessuno che riflette su quanto sia facile oggi per uno squilibrato comprare armi di precisione e l’occorrente per fabbricare bombe per usarle contro chi ha un’unica colpa: quella di non pensarla come lui.
Certo è ,che questo giovane pazzo è frutto di una generazione che crede ancora che per affermare le proprie idee è necessario eliminare l’avversario, niente di più sbagliato!! Per l’idea si può essere pronti a morire ma mai ad uccidere!!
Io ho vissuto gli anni 70 dove la lotta politica ha lasciato dietro di sé un numero infinito di cadaveri di entrambe le fazioni, ed a cosa è servito?? Solo a far si che dei fantocci prendessero il potere proteggendo l’interesse personale e fregandosene altamente del popolo e dei morti lasciati in terra.
D’altra parte, in un mondo dove si condannano poliziotti alla galera e si idolatrano assassini cosa ci si potevamo aspettare. La colpa di questa tragedia non è del folle, lui è stato solo l’esecutore materiale, la colpa è di una società corrotta e perversa in tutti i sensi priva di valori e di onore!!!
» di KATIA DE RITIS · inserito il 24 luglio 2011 alle 23:12 «
» di bruno di ciano · inserito il 25 luglio 2011 alle 14:34 «
I soliti divoratori di carogne ci si erano tuffati a corpo morto, sulla strage in Norvegia. L’ennesimo attentato, con tanto di rivendicazione del solito sconosciuto gruppo estremista islamico, era un’occasione troppo ghiotta per non rinverdire quello scontro di civiltà tanto caro a sionisti e lacchè degli americ-ani. L’ennesima occasione, fatta sulla pelle di vite innocenti, per poter dire: vedete? Sono sempre “loro” che ci attaccano! Loro che ci dichiarano guerra!
Ma stavolta i soliti divoratori di carogne si sono fatti prendere dall’ingordigia. Tanto da non riconoscere quella che, né più né meno, era una colossale balla per destabilizzare l’opinione pubblica.
Questa volta il servilismo alle balle us-raeliane, che i pennivendoli hanno propagandato a squarciagola, è costato caro ai pennivendoli stessi.
La dimostrazione più evidente la da’ Il Giornale. Mentre, nelle prime ore del mattino, le copie della carta di regime venivano distribuite in Italia, le varie agenzie internazionali battono la notizia: l’attentato in Norvegia non è stato causato da alcun gruppo estremista islamico, ma da un uomo norvegese che viene descritto come un fanatico militante di estrema destra (se non è un pericoloso barbuto armato di tritolo può benissimo essere un crudele nazifascista: un mostro vale l’altro). Torneremo in seguito su questa notizia, ben più significativa di quanto possa apparire a prima vista. Niente attentato pro-Islam, dunque. Niente furia assassina dei musulmani. Niente crudeltà anti-occidentale. Il terrorista ce l’avevano in casa. Così Il Giornale è costretto frettolosamente a ritoccare non solo la prima pagina, ma anche tutti gli articoli e le rubriche interne, sature di livore anti-musulmano, e in cui si distingue, giusto per non smentirsi, l’intramontabile Fiamma Nirenstein.