mercoledì 27 luglio 2011

LA STRAGE IN NORVEGIA

da Abruzzo Quotidiano

Venusia Vinciguerra, vive ad Oslo dal 2005, e lavora per un’associazione scout norvegese che dista a 500 metri dalla zona colpita

La strage in Norvegia dal racconto di una lancianese

Cronaca | pubblicato sabato 23 luglio alle 17.00 | 3 commenti
Le foto che pubblichiamo sono state tutte scattate da Venusia Vinciguerra
La strage in Norvegia dal racconto di una lancianese
La strage in Norvegia dal racconto di una lancianese La strage in Norvegia dal racconto di una lancianese La strage in Norvegia dal racconto di una lancianese La strage in Norvegia dal racconto di una lancianese La strage in Norvegia dal racconto di una lancianese La strage in Norvegia dal racconto di una lancianese
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3 commenti

  1. 1 Sono due giorni che rileggo questo articolo in attesa di vedervi qualche commento e mi amareggia di non vederne alcuno. Evidentemente fa più presa sulla gente e soprattutto su i giovani la notizia della morte di una famosa cantante drogata ed alcolizzata morta per overdose che non il massacro di una intera generazione di giovani per mano di un folle . Nessun commento che esprima la nostra vicinanza a centinaia di famiglie trovatesi oggi a dover affrontare un dolore così straziante quale la perdita di un figlio.
    Ho trovato decine di commenti sotto l’articolo riguardante Vasco Rossi, tutti preoccupati perché non poteva esibirsi a Pescara, ma nessuno che spenda una sola frase riguardo a questa tragedia . Nessuno che riflette su quanto sia facile oggi per uno squilibrato comprare armi di precisione e l’occorrente per fabbricare bombe per usarle contro chi ha un’unica colpa: quella di non pensarla come lui.
    Certo è ,che questo giovane pazzo è frutto di una generazione che crede ancora che per affermare le proprie idee è necessario eliminare l’avversario, niente di più sbagliato!! Per l’idea si può essere pronti a morire ma mai ad uccidere!!
    Io ho vissuto gli anni 70 dove la lotta politica ha lasciato dietro di sé un numero infinito di cadaveri di entrambe le fazioni, ed a cosa è servito?? Solo a far si che dei fantocci prendessero il potere proteggendo l’interesse personale e fregandosene altamente del popolo e dei morti lasciati in terra.
    D’altra parte, in un mondo dove si condannano poliziotti alla galera e si idolatrano assassini cosa ci si potevamo aspettare. La colpa di questa tragedia non è del folle, lui è stato solo l’esecutore materiale, la colpa è di una società corrotta e perversa in tutti i sensi priva di valori e di onore!!!
    » di KATIA DE RITIS · inserito il 24 luglio 2011 alle 23:12 «
  2. 2 concordo in pieno il commento di Katia De Ritis…..
    » di bruno di ciano · inserito il 25 luglio 2011 alle 14:34 «
  3. 3 Pennivendoli italiani e massoni norvegesi.(di Andrea Chessa)
    I soliti divoratori di carogne ci si erano tuffati a corpo morto, sulla strage in Norvegia. L’ennesimo attentato, con tanto di rivendicazione del solito sconosciuto gruppo estremista islamico, era un’occasione troppo ghiotta per non rinverdire quello scontro di civiltà tanto caro a sionisti e lacchè degli americ-ani. L’ennesima occasione, fatta sulla pelle di vite innocenti, per poter dire: vedete? Sono sempre “loro” che ci attaccano! Loro che ci dichiarano guerra!
    Ma stavolta i soliti divoratori di carogne si sono fatti prendere dall’ingordigia. Tanto da non riconoscere quella che, né più né meno, era una colossale balla per destabilizzare l’opinione pubblica.
    Questa volta il servilismo alle balle us-raeliane, che i pennivendoli hanno propagandato a squarciagola, è costato caro ai pennivendoli stessi.
    La dimostrazione più evidente la da’ Il Giornale. Mentre, nelle prime ore del mattino, le copie della carta di regime venivano distribuite in Italia, le varie agenzie internazionali battono la notizia: l’attentato in Norvegia non è stato causato da alcun gruppo estremista islamico, ma da un uomo norvegese che viene descritto come un fanatico militante di estrema destra (se non è un pericoloso barbuto armato di tritolo può benissimo essere un crudele nazifascista: un mostro vale l’altro). Torneremo in seguito su questa notizia, ben più significativa di quanto possa apparire a prima vista. Niente attentato pro-Islam, dunque. Niente furia assassina dei musulmani. Niente crudeltà anti-occidentale. Il terrorista ce l’avevano in casa. Così Il Giornale è costretto frettolosamente a ritoccare non solo la prima pagina, ma anche tutti gli articoli e le rubriche interne, sature di livore anti-musulmano, e in cui si distingue, giusto per non smentirsi, l’intramontabile Fiamma Nirenstein.

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