CARO COMPAGNO
Nel 1936, dopo la conquista dell’Impero,non
eravamo poi così male agli occhi dei tuoi dirigenti! Addirittura il programma
Fascista del 1919 volevano adottare! E non si proponevano di abbattere il
Fascismo, considerando addirittura i sindacati Fascisti come strumenti di lotta
operaia contro i padroni! Chissà quando è che i tuoi compagni hanno scoperto
che il Fascismo era solo violenza, che fu il braccio armato di borghesi e
padroni, che privava il popolo della libertà. Fino al 1936 (dopo 14 anni di
“dittatura Fascista, compagno, è bene ricordarlo) parevano non pensarla così. Avrà
influito il fatto che l’appello rimase inascoltato dai Fascisti? Avrà influito
il fatto che dopo il periodo delle vittorie cominciò quello dei sacrifici e
delle sconfitte? Tutto può essere, caro compagno tutto, tranne il fatto che i tuoi
compagni raccontino le cose per quello che sono e che furono! Anche nel breve
periodo della RSI, mentre i Fascisti si sforzavano di favorire le classi
lavoratrici, i tuoi compagni erano schierati con i “liberatori”, curiosamente
alleati degli stessi “padroni” che questi compagni dicevano di combattere Fascisti
Repubblicani che creavano la cogestione e la socializzazione delle imprese, e
comunisti italiani alleati delle famiglie padronali (una fra tutte: gli
Agnelli), poiché entrambi sabotavano lo sforzo Fascista per favorire
l’invasione della Patria da parte degli “alleati”.Credi a noi Compagno, ti
hanno preso per il deretano per decenni, e tu li hai accontentati, aiutandoli a
prendersi il potere, ad uccidere quanti, come noi, potevano sbugiardarli ed inchiodarli
alle loro responsabilità. Ti hanno fatto diventare “partigiano” per difendere i
loro interessi e le loro trame con Mosca, gli USA e gli industriali italiani.
Ti hanno convinto a continuare ad uccidere anche dopo la guerra, fino agli anni
50 almeno, per paura che qualcuno potesse un giorno tornare per smascherarli e
dare a loro quello che meritavano. E ti hanno educato all’odio per quelli come
noi sempre per lo stesso motivo: il sacro terrore di doverla un giorno pagare. Negli
anni 70 hanno trovato una generazione facilmente malleabile, e l’hanno mandata
in piazza a scannarsi con altri giovani come loro, “colpevoli” di conoscere la
verità e tu compagno hai sfondato il cranio a colpi di chiave inglese a sedicenni
come Sergio Ramelli, hai bruciato vivi i fratelli Mattei nel rogo di Primavalle
a Roma, perché ti avevano detto che uccidere i Fascisti (ed i loro figli, in
questo caso) non era reato, hai “sprangato e spesso ammazzato dietro loro
ordine ed incitamento, mentre loro si godevano le prebende parlamentari. Non è
ora di aprire gli occhi, compagno? I documenti ci sono tutti, basta sapere
cercare e sapere leggere … Un ultimo
esempio prima di salutarti? La prossima volta che qualche vecchio assassino ti
inviterà a celebrare il suo 25 aprile, o la prossima volta che qualcuno di loro
ti parlerà degli “eroi” partigiani “trucidati” dai Fascisti, sbattigli sotto il
grugno una copia della Sentenza del Tribunale Supremo Militare del 26 aprile
1954… In essa, senza ombra di dubbio, troverai scritto che i militari della RSI
erano legittimi combattenti belligeranti a tutti gli effetti, nonché
rappresentanti di uno Stato riconosciuto ed operante … e troverai scritto anche
che i cosiddetti “partigiani” non avevano alcun titolo legale per essere
definiti “belligeranti”… In altre parole, militari legittimi contro banditi in
borghese che sparavano a tradimento. Questo è scritto in una Sentenza di un
Tribunale della Repubblica Italiana, scritta ben 9 anni dopo la caduta del
Fascismo. Come dici compagno? Non ne avevi mai sentito parlare? Al partito non
te lo avevano mai detto?
Lo so compagno, lo
so …
Seg. Naz.MFL-PSN
Carlo Gariglio
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