mercoledì 25 giugno 2014

CARO COMPAGNO

CARO COMPAGNO
 Nel 1936, dopo la conquista dell’Impero,non eravamo poi così male agli occhi dei tuoi dirigenti! Addirittura il programma Fascista del 1919 volevano adottare! E non si proponevano di abbattere il Fascismo, considerando addirittura i sindacati Fascisti come strumenti di lotta operaia contro i padroni! Chissà quando è che i tuoi compagni hanno scoperto che il Fascismo era solo violenza, che fu il braccio armato di borghesi e padroni, che privava il popolo della libertà. Fino al 1936 (dopo 14 anni di “dittatura Fascista, compagno, è bene ricordarlo) parevano non pensarla così. Avrà influito il fatto che l’appello rimase inascoltato dai Fascisti? Avrà influito il fatto che dopo il periodo delle vittorie cominciò quello dei sacrifici e delle sconfitte? Tutto può essere, caro compagno tutto, tranne il fatto che i tuoi compagni raccontino le cose per quello che sono e che furono! Anche nel breve periodo della RSI, mentre i Fascisti si sforzavano di favorire le classi lavoratrici, i tuoi compagni erano schierati con i “liberatori”, curiosamente alleati degli stessi “padroni” che questi compagni dicevano di combattere Fascisti Repubblicani che creavano la cogestione e la socializzazione delle imprese, e comunisti italiani alleati delle famiglie padronali (una fra tutte: gli Agnelli), poiché entrambi sabotavano lo sforzo Fascista per favorire l’invasione della Patria da parte degli “alleati”.Credi a noi Compagno, ti hanno preso per il deretano per decenni, e tu li hai accontentati, aiutandoli a prendersi il potere, ad uccidere quanti, come noi, potevano sbugiardarli ed inchiodarli alle loro responsabilità. Ti hanno fatto diventare “partigiano” per difendere i loro interessi e le loro trame con Mosca, gli USA e gli industriali italiani. Ti hanno convinto a continuare ad uccidere anche dopo la guerra, fino agli anni 50 almeno, per paura che qualcuno potesse un giorno tornare per smascherarli e dare a loro quello che meritavano. E ti hanno educato all’odio per quelli come noi sempre per lo stesso motivo: il sacro terrore di doverla un giorno pagare. Negli anni 70 hanno trovato una generazione facilmente malleabile, e l’hanno mandata in piazza a scannarsi con altri giovani come loro, “colpevoli” di conoscere la verità e tu compagno hai sfondato il cranio a colpi di chiave inglese a sedicenni come Sergio Ramelli, hai bruciato vivi i fratelli Mattei nel rogo di Primavalle a Roma, perché ti avevano detto che uccidere i Fascisti (ed i loro figli, in questo caso) non era reato, hai “sprangato e spesso ammazzato dietro loro ordine ed incitamento, mentre loro si godevano le prebende parlamentari. Non è ora di aprire gli occhi, compagno? I documenti ci sono tutti, basta sapere cercare e sapere  leggere … Un ultimo esempio prima di salutarti? La prossima volta che qualche vecchio assassino ti inviterà a celebrare il suo 25 aprile, o la prossima volta che qualcuno di loro ti parlerà degli “eroi” partigiani “trucidati” dai Fascisti, sbattigli sotto il grugno una copia della Sentenza del Tribunale Supremo Militare del 26 aprile 1954… In essa, senza ombra di dubbio, troverai scritto che i militari della RSI erano legittimi combattenti belligeranti a tutti gli effetti, nonché rappresentanti di uno Stato riconosciuto ed operante … e troverai scritto anche che i cosiddetti “partigiani” non avevano alcun titolo legale per essere definiti “belligeranti”… In altre parole, militari legittimi contro banditi in borghese che sparavano a tradimento. Questo è scritto in una Sentenza di un Tribunale della Repubblica Italiana, scritta ben 9 anni dopo la caduta del Fascismo. Come dici compagno? Non ne avevi mai sentito parlare? Al partito non te lo avevano mai detto?
Lo so compagno, lo so …
Seg. Naz.MFL-PSN

Carlo Gariglio

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