Mascia querelato da Fascismo e Libertà


“Chiesi al Sindaco come era possibile che il Comune autorizzasse l’affissione di simili manifesti in città dal momento che i manifesti stessi avevano il timbro dell’ufficio affissioni del Comune. A tal proposito feci la foto ad uno dei manifesti affisso in P.zza Duca. Il Sindaco mi rispose che il Comune non aveva responsabilità in quanto i manifesti erano abusivi”.
E, proprio sulle dichiarazioni del Sindaco, che Katia De Ritis fonda le sue ragioni per la querela.
- De Ritis cos’è che ha fatto così tanto arrabbiare nelle dichiarazioni del Sindaco di Pescara?
“Il fatto di aver tacciato di un gesto abusivista il nostro Movimento; noi non vogliamo fare nessuna apologia ne, men che meno, creare chissà quale dissidi, desideriamo solo esprimere il nostro pensiero in un momento del nostro paese e della nostra Regione particolarmente difficile.
-Ma se un Sindaco afferma una cosa del genere sull’affissione dei vostri manifesti avrà anche le sue fonti oppure no?
“Io non so quali fonti abbia il Sindaco, immagino che conosca i canali ai quali chiedere lumi; se poi i suoi collaboratori oppure chi è preposto nel caso specifico dei manifesti, non gli dice le cose come stanno io non posso farci nulla. Certo è che non deve permettersi di affermare cose inesatte”.
-Ma voi avete ottemperato alla prassi vigente per le affissioni?
“Certo che si! Sul manifesto c’è impresso il timbro dell’ufficio preposto. La richiesta è stata fatta da un nostro iscritto di Pescara, (abbiamo il nome ma non lo pubblichiamo Ndr), che ha riempito il modulo, ha fatto il versamento di 36 euro per 30 manifesti da tenere affissi per 10 giorni”.
-Cosa vi attendete ora?
“Intanto che il Sindaco faccia una smentita pubblica così come parimenti ha detto che i manifesti erano abusivi, poi vedremo il seguito che i nostri legali stanno vagliando”.
19 Dicembre 2012
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